• CATALOGO
  • LIBRI
  • CODICI
  • RIVISTE
  • SERVIZI ON LINE
  • ELEARNING
  • EBOOK
  • APP
  • BANCHE DATI
  • SCUOLA DI FORMAZIONE
  • SOFTWARE
 

Tassazione analitico-aziendale e patologie fiscali

Il Blog di Mario Damiani

  • Home
  • Profilo
  • Pubblicazioni
  • Archivio
Postilla » Fisco » Il Blog di Mario Damiani » Settori economici » Il terremoto abruzzese … del Fisco

13 luglio 2009

Il terremoto abruzzese … del Fisco

Tweet

Chiuso il G8, l’Abruzzo aquilano torna alla ribalta, questa volta per le proteste dei sindaci dei comuni del cratere e degli operatori economici che contestano il decreto legge n. 39, convertito dalla legge n. 77, nella parte (l’articolo 6, comma 1) che dispone la rideterminazione della sospensione del versamento dei tributi e dei contributi previdenziali , nonche’ la ripresa della riscossione dei tributi e dei contributi previdenziali e di ogni altro termine sospeso, anche in forma rateizzata. Rideterminazione eseguita dall’Ordinanza del PCM del 6 giugno scorso, che, per i contribuenti residenti in tali comuni, ha sospeso i versamenti fino al 30 novembre 2009.

Ma anche i contribuenti residenti negli altri comuni della provincia dell’Aquila si lamentano per l’arretramento al 30 giugno, stabilito dalla stessa Ordinanza, del termine del 30 novembre inizialmente fissato dal DM Tremonti del 9 aprile 2009, che copriva, appunto, l’intera provincia. Ed infatti, se è vero in linea di principio che gli aiuti vanno circoscritti ai comuni colpiti dal sisma nelle misure minime stabilite dall’Ordinanza della protezione civile, è anche stato osservato che l’intera provincia ha risentito gli effetti economici negativi del terremoto aquilano, in termini di caduta dei consumi e dei conseguenti riflessi in una fase già di severa crisi.

Inoltre, può essere osservato come l’originario decreto ministeriale abbia creato un legittimo affidamento del rinvio delle scadenze dei versamenti fiscali, sul quale i contribuenti (soprattutto le piccole imprese) hanno fondato la propria pianificazione finanziaria fino a fine anno. Con qualche disinvoltura è stato probabilmente ignorato, in questa occasione, un principio centrale dello statuto del contribuente, quello dell’affidamento che, all’articolo 10, riconosce come i rapporti tra contribuente ed amministrazione finanziaria debbano essere improntati alla collaborazione ed alla buona fede. Era allora necessario questo dietro-front governativo dell’Ordinanza, che rettifica, senza un rigo di motivazione, il decreto del Ministro dell’economia, stabilendo che i datori di lavoro debbono recuperare, in 5 rate mensili, i versamenti delle ritenute non subite dai lavoratori. E’ evidente che il recupero entro l’anno obbedisce più alla logica dei vincoli del deficit di bilancio dello Stato che a quella della solidarietà almeno nei confronti dei lavoratori dipendenti in difficoltà.

Tornando ai comuni del cratere, i contribuenti che vi risiedono dovranno riprendere i versamenti fiscali il 1 dicembre 2009, mentre per il recupero dell’arretrato non è stato al momento disposto alcunchè. E’ di tutta evidenza però che a quella scadenza permarranno tutte le situazioni di disagio per la ripresa delle attività economiche e professionali necessarie a fornire i mezzi per eseguire il versamenti e si dovrà perciò procedere ad una congrua proroga.

Per tutti, e per i lavoratori dipendenti in particolare, le difficoltà saranno ancora enormi, dovendo rinnovare arredi ed altre scorte (vestiario, mezzi di locomozione distrutti o danneggiati ecc.) e far fronte alle necessità della nuova casa, ammesso che verrà mantenuta la promessa della consegna degli alloggi entro l’anno.

I terremotati abruzzesi si attendono che la rideterminazione della sospensione dei versamenti dei tributi e contributi, sia eseguita evitando almeno decisioni discriminatorie rispetto ai terremotati dell’Umbria, delle Marche e del Molise che hanno goduto di sospensione dei pagamenti con termini prorogati di vari anni e di un cospicuo abbattimento, alla loro scadenza, del debito accumulato, per il quale è stata stabilita anche una lunga rateizzazione.

L’incertezza dei termini di sospesione, considerato che quello del prossimo 30 novembre non è realistico e quindi dovrà essere prorogato, è un elemento di disagio e di stress per tutti coloro che già soffrono per i danni umani e materiali subiti dal terremoto; preoccuparsi anche dei tributi è almeno per ora un inutile supplizio e contribuisce a fornire del Fisco, nell’immaginario collettivo, una sensazione di disumanità e freddezza che stride col la necessità di calore che deve avvolgere gli sfortunati terremotati.

Per concludere non vanifichi il Fisco le iniziative di solidarietà umana e le stesse misure legislative disposte per favorire la ricostruzione e sostenere le attività da riprendere il più presto possibile e siano emanati provvedimenti congrui e duraturi senza indulgere a rimbalzanti proroghe foriere solo di tensioni e preoccupazioni, mentre c’è bisogno di certezze per programmare il futuro senza l’ombra minacciosa degli esattori.

Letture: 165740 | Commenti: 3 |
Tweet

3 Commenti a “Il terremoto abruzzese … del Fisco”

  1. AGOSTINO DI PASQUALE scrive:
    Scritto il 13-7-2009 alle ore 16:48

    Sono perfettamente d’accordo: è stato calpestato oltre allo statuto dei dirtti del contribuente anche quel poco di fiducia che c’era nel rapporto con il fisco. Aggiungo che oltre al danno vi è anche la beffa infatti l’ordnanza e persino la circolare ministeriale ignorano completamente le modalità di riversamento delle ritenute d’acconto non subite dai professionisti: ed infatti ci si chiede in queste ore a chi deve essere pagata la ritenuta non subita dal professionista, al sostituto o all’erario? Quale codice tributo usare il 1040 o altro? Senza queste risposte c’è da aspettarsi compotamenti in ordine sparso che certamente saranno causa di sanzioni ed altri problemi.

  2. Fabiano Fabrizi scrive:
    Scritto il 13-7-2009 alle ore 17:11

    Condivido a pieno l’articolo aggiungerei che anche per gli adempimenti tributari vi è stato un ripensamento che ha danneggiato i professionisti dei comuni fuori del cratere. In realtà si è lavorato poco a causa di un clima di panico realmente creatosi, la marcia indietro sul decreto del 6 aprile per noi che operiamo nella zona di Sulmona è stata una specie di beffa.

  3. alfredomilone scrive:
    Scritto il 12-4-2010 alle ore 20:53

    é in corso di elaborazione; sarà inviato a breve

Scrivi il tuo commento!

  • 5 per mille, Abruzzo, Abuso del diritto, accertamento, cartelle pazze, conciliazione, contenzioso tributario, crediti d'imposta, crisi economica, debito pubblico, deduzione, detassazione, dichiarazione fraudolenta, evasione, federalismo fiscale, finanza pubblica, Fiscalità, ganasce fiscali, imprese, indicatori di reddito, interessi passivi, investimenti, Irap, Ires, Libertà contrattuale, misure cautelari, Non profit, PMI, privacy, processo tributario, redditometro, riforma fiscale, Riqualificazione, scudo fiscale, servizi locali, sisma, sospensione, Strumenti contrattuali, tassazione, tracciabilità dei pagamenti, Tremonti ter, tributi, tutela dei crediti, utili, versamenti
  • HOME |
  • FISCO |
  • DIRITTO |
  • LAVORO |
  • IMPRESA |
  • SICUREZZA |
  • AMBIENTE
  • Chi è postilla |
  • I blogger |
  • Blog Policy |
  • Diventa Blogger |
  • Chi siamo |
  • Contatti |
  • Privacy |
  • Note Legali |
  • Policy cookie |
  • Pubblicità
 X 

P.I. 10209790152

Postilla è promossa da: IpsoaIl FiscoCedamUtetIndicitalia