• CATALOGO
  • LIBRI
  • CODICI
  • RIVISTE
  • SERVIZI ON LINE
  • ELEARNING
  • EBOOK
  • APP
  • BANCHE DATI
  • SCUOLA DI FORMAZIONE
  • SOFTWARE
 

Tassazione analitico-aziendale e patologie fiscali

Il Blog di Mario Damiani

  • Home
  • Profilo
  • Pubblicazioni
  • Archivio
Postilla » Fisco » Il Blog di Mario Damiani » Diritto tributario e finanziario » Il pasticcio dei crediti di imposta ecobonus-ecosisma

11 settembre 2019

Il pasticcio dei crediti di imposta ecobonus-ecosisma

Tweet

Il recente provvedimento dell’Agenzia delle entrate che regola le modalità di esercizio dell’opzione per la fruizione del credito d’imposta per interventi di riqualificazione energetica e di rischio sismico sotto forma di sconto sul prezzo della fornitura ripropone un vecchio ritornello. Quello che si tende a scaricare su altri l’onere effettivo di un’agevolazione che merita apprezzamento e quindi è popolare.

Nello specifico costoro dovrebbero essere i fornitori dei beni o servizi richiesti dal privato per i propri interventi riqualificatori. Lo si vuole infatti favorire quando nella procedura ordinaria di recupero, in dichiarazione dei redditi, non esiste capienza di debito d’imposta per eseguire le compensazioni in 10 anni. E’ così stata varata una misura di facciata che vuole realizzare un giusto obiettivo – quello di affrancare il contribuente da tale lunga durata – ponendo però l’onere a carico dell’operatore economico che realizza l’intervento o fornisce i materiali, mediante un equivalente sconto in fattura.

Questi potrà però recuperare il credito solo mediante compensazione con altri tributi/contributi in quote costanti ripartite in 5 anni e senza possibilità di chiedere il rimborso. Si introduce così una sorta di competizione commerciale tra operatori in cui quelli dotati finanziariamente sono in grado di concedere questo vantaggio, anticipando le risorse necessarie e acquisendo la clientela a scapito di coloro (i più deboli e piccoli) che non hanno imposte/contributi sufficienti per la compensazione e che rischiano di chiudere in poco tempo se dovessero concedere quegli sconti, essendo oltretutto loro vietato di cedere il credito ad una banca.

Nel gioco del cerino così innescato, i fornitori che non vogliono aderire all’opzione cercano comunque di evitare le trappole di questa misura adottando clausole contrattuali di prevenzione. I consumatori incapienti di imposte dovute a loro volta rischiano di rimanere con le mosche in mano.

Poichè il gravame per il fornitore è di natura finanziaria, trattandosi di anticipare le somme a favore dei consumatori, non si comprende la ragione del divieto di cessione di questi crediti alle banche ed altri intermediari finanziari che non sia il timore di un commercio indebito di queste agevolazioni.

Che tutti gli attori di questo teatrino si sentano presi in giro è una sensazione avvertita diffusamente (basta vedere le prime reazioni delle associazioni come CNA, Angaisa ecc.) e ripropone innanzitutto per la politica la necessità di misure effettivamente mirate all’obiettivo da conseguire ed evitare distorti meccanismi di aggiramento con cui si rischia di rendere vano l’incentivo che si vuole concedere. Non basta esporre e far sventolare la bandiera; occorre anche che essa non rimanga afflosciata. In un mercato stagnante come quello italiano la competizione indotta da questi interventi potrebbe generare distorsioni e discriminazioni a danno dei fornitori meno dotati di mezzi finanziari.

Ci si chiede perciò se non doveva allora anticipatamente intervenire l’Autorità garante della concorrenza per verificare la compatibilità degli effetti di questa misura con le regole della corretta concorrenza. Ci sono notizie di iniziative parlamentari per scongiurare questi pasticci e ci si augura che la manovra di fine anno corregga in qualche modo questa palese stortura.

Letture: 51568 | Commenti: 2 |
Tweet

2 Commenti a “Il pasticcio dei crediti di imposta ecobonus-ecosisma”

  1. Giuseppe Filippi scrive:
    Scritto il 7-7-2020 alle ore 09:02

    Grazie

  2. Aldo Tranquilli scrive:
    Scritto il 28-7-2020 alle ore 11:26

    Pare che il legislatore, pur col ritardo di un anno circa, abbia ascoltato!
    Ma come semplificare?

Scrivi il tuo commento!

  • 5 per mille, Abruzzo, Abuso del diritto, accertamento, cartelle pazze, conciliazione, contenzioso tributario, crediti d'imposta, crisi economica, debito pubblico, deduzione, detassazione, dichiarazione fraudolenta, evasione, federalismo fiscale, finanza pubblica, Fiscalità, ganasce fiscali, imprese, indicatori di reddito, interessi passivi, investimenti, Irap, Ires, Libertà contrattuale, misure cautelari, Non profit, PMI, privacy, processo tributario, redditometro, riforma fiscale, Riqualificazione, scudo fiscale, servizi locali, sisma, sospensione, Strumenti contrattuali, tassazione, tracciabilità dei pagamenti, Tremonti ter, tributi, tutela dei crediti, utili, versamenti
  • HOME |
  • FISCO |
  • DIRITTO |
  • LAVORO |
  • IMPRESA |
  • SICUREZZA |
  • AMBIENTE
  • Chi è postilla |
  • I blogger |
  • Blog Policy |
  • Diventa Blogger |
  • Chi siamo |
  • Contatti |
  • Privacy |
  • Note Legali |
  • Policy cookie |
  • Pubblicità
 X 

P.I. 10209790152

Postilla è promossa da: IpsoaIl FiscoCedamUtetIndicitalia